Project Room: MICHEL GRILLET

July 21 - November 10, 2012, Zuoz

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Project Room: Michel Grillet21 July - 27 October 2012 The mountain chains unfolding in Michel Grillet's watercolors possess a floating lightness. In gradations of blue and grey darker silhouettes thrust themselves in front of the summits that seem to fade into the distance. The miniaturized panorama format suggests an endless, unobstructed landscape, but at the same time avoids providing a fixed reading. The flowing lines and coloured areas resemble the idea of a mountain much more than an actual mountain range. They are archetypal impressions, pictures of memories in the flow of time. Since 30 years Grillet creates watercolors and ink drawings with a precise vocabulary, painting sky and mountains, water and stars, distilling the essence of the landscape, in order to put the elements into an ongoing dialogue with each other. With this he consciously creates a clear frame for himself, to pose questions about painting, landscape, picture and image without the intrusion of illusionary details. Grillet paints from memory, the remembered mountains become pure painterly events, which immediately make clear that a painting consisting of a combination of colors on a surface that, in its completely different reality, can only conditionally resemble what is represented. In their reduction to the essential, to calm and timeless presence, these landscapes, detached from the contingency of the world, make visible what lies beyond random appearances.Gabrielle Boller, Kunstbulletin 9/2011

Project Room: Michel Grillet21 luglio - 27 Ottobre 2012 Nella Project Room mostriamo gli acquerelli dell'artista svizzero Michel Grillet, nato a Ginevra nel 1956. La sua ricerca si focalizza sul territorio naturale del Lago Lemano, raffigurandone gli elementi essenziali quali l'acqua, le montagne, il cielo e utilizzando unicamente la tecnica dell'acquerello. Un'esplorazione, quella della percezione del paesaggio, che Grillet alimenta fin dalla metà degli anni Settanta e che si traduce in una rappresentazione minuziosa del rapporto che lega la natura nel suo insieme e che si esprime, come evidenziano le opere in mostra, in un cielo che si trasforma in montagna e viceversa.
La grandiosità del paesaggio si rivela attraverso la scelta studiata di piccoli formati (cm 5 x 26 e cm 10,5 x 30) che valorizzano l'intensità della veduta. Michel Grillet dipinge le montagne a memoria. Il ricordo motiva ed interiorizza la sua arte e si associa alla rappresentazione del flusso ininterrotto dal tempo, il quale è preziosamente espresso dalla successione, anni dopo anni, di motivi simili. La lenta creazione e la contemplazione diventano un esercizio spirituale, una meditazione per la quale Grillet elimina dal nostro campo visivo tutti gli elementi superflui. Da nove anni Grillet, in Montagnes - Ciel, si concentra sugli stessi piccoli formati panoramici per creare suoi paesaggi vasti e luminosi: sono esse delle catene montuose o semplicemente delle sovrapposizioni di colori? L'equilibrio è sottilmente mantenuto tra astrazione pittorica ed evocazione del contenuto.
L'artista rivela il suo personale viaggio interiore attraverso un lavoro, paradossalmente definito dall'artista stesso, di natura ?concettuale-emozionale?. I paesaggi di Grillet sono reali, esistono, ma al tempo stesso vivono in un'altra dimensione, sono parte di una sfera meditativa. Lo stato d'animo introspettivo scaturisce da un singolare impiego dell'acquerello; una moltitudine di strati di colore vengono accuratamente sfumati per modificare l'intensità degli elementi rappresentati, per allestire una scenografia che, nei lavori esposti, avvicini all'atmosfera nordica, poetica e silenziosa.
Nella scelta della tecnica Michel Grillet è un artista tradizionale, al tempo stesso la sua descrizione visiva della natura è straordinariamente innovativa e permette di immergersi in un universo tridimensionale carico di vita.  Project Room: Michel Grillet21 Juli - 27 Oktober 2012 Die Bergketten, die sich auf den Aquarellen Michel Grillets vor einem unbestimmten Horizont überlagern, sind von einer schwebenden Leichtigkeit. In Abstufungen von Blautönen schieben sich dunklere Silhouetten vor transparente Gipfel, die in der Ferne zu verblassen scheinen. Das miniaturhafte Panoramaformat suggeriert eine endlose, lichte Landschaft und vermeidet gleichzeitig die Festlegung auf eine bestimmte Sichtweise. Denn vielmehr als einem realen Gebirgszug ähneln die fliessenden Linien und Farbflächen einer Idee von Berg, sind in ihrer archetypischen Anmutung geronnene Bilder der Erinnerung im Fluss der Zeit. Seit 30 Jahren beschränkt sich Grillet in seinen kleinmeisterlichen Aquarellen und Tuschezeichnungen auf ein reduziertes Vokabular, malt Himmel und Berge, Wasser und Sterne, destilliert die Essenz aus der Landschaft, um die so gewonnenen Elemente in einen kontinuierlichen Dialog zueinander zu setzen. Er schafft sich damit bewusst einen klaren Rahmen, um konzentriert und ungestört von den Behelligungen illusionistischer Details Fragen des Malerischen, der Landschaft, des Bildes und Abbildes auszuloten. Grillet malt aus dem Gedächtnis, die erinnerten Berge werden auf den Bildern zu rein malerischen Ereignissen, die unmittelbar deutlich machen, dass ein Bild als Kombination von Farben auf Fläche in seiner ganz anderen Realität dem Repräsentierten ohnehin immer nur sehr bedingt ähnlich sein kann. In ihrer Beschränkung auf das Wesentliche und ruhigen, zeitlosen Präsenz lassen die Landschaften, aus der Kontingenz der Welt herausgelöst, das hinter der zufälligen Erscheinung Liegende sichtbar werden.Gabrielle Boller, Kunstbulletin 9/2011


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